\1927

Philo Farnsworth realizza la prima televisione elettronica.

\1928

Alexander Fleming scopre la penicillina.

1925 – 1937. Primi segni di inquinamento e gli studi di Rina Monti

I laghi erano un argomento di interesse per gli accademici che discutevano dell’origine del plancton e della sua esistenza in essi, come emerso dalle campagne oceanografiche tra l’800 e il ‘900, che hanno segnato l’inizio dell’oceanografia biologica. La grande questione riguardava se la fauna pelagica dei laghi avesse un’origine marina, un’ipotesi che poi si è rivelata non valida.

Pietro Pavesi, uno dei pionieri nello studio dei laghi, ha suscitato grande interesse tra i suoi studenti a Pavia, incluso Rina (Cesarina) Monti, una delle rare donne del tempo ad interessarsi agli studi di Pavesi sui laghi. Questo interesse ha spinto Monti a intraprendere studi propri, diventando una pioniera della limnologia alpina.

Monti aveva studiato il Lago d’Orta prima del 1926 come parte delle sue indagini sui laghi alpini, quindi conosceva bene le sue caratteristiche. Nel 1930, ha pubblicato un articolo intitolato “La graduale estinzione della vita nel Lago d’Orta”, in cui ha chiaramente evidenziato il declino della vita nel lago e ha identificato il rame, presente negli scarichi della fabbrica Bemberg, come causa principale della morte del plancton e, di conseguenza, dei pesci che si nutrivano di esso.

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Monti ha condotto esperimenti di laboratorio per dimostrare la sua teoria, esaminando direttamente i pesci ottenuti dai pescatori e mostrando i danni causati dalle sostanze tossiche. Ha raccolto prove scientifiche dettagliate, evidenziando non solo la sua profonda conoscenza del lago e del suo ecosistema, ma anche l’importanza economica del lago per la regione.

Il lavoro di Monti è stato riconosciuto a livello internazionale non solo per essere stata una delle prime donne professoresse in Italia e una pioniera della limnologia, ma anche per la sua visione moderna della ricerca scientifica, orientata al trasferimento tecnologico e alla conservazione ambientale, come evidenziato da Eugenia Tognotti in “Università, studenti, maestri : contributi alla storia della cultura in Sardegna”:

“Lo straordinario  rilievo nella letteratura scientifica internazionale di Monti non è dovuto solo  al fatto di essere  stata la prima donna  cattedratica del Regno d’Italia o di essere stata una  pioniera degli studi limnologici,  ma anche all’eccezionale modernità  della  sua  figura di scienziata, non chiusa in una  turris eburnea, ma  con una visione della  ricerca che guardava al

trasferimento tecnologico’’ e alla diffusione di conoscenza associata alla ricerca pubblica; ad esempio: attività di allevamento dei pesci; conservazione ambientale”

Il lavoro di Monti ha suscitato un vivace dibattito a livello locale. La rivista “Cusiana”, che trattava vari argomenti legati al Lago d’Orta, ha pubblicato nel gennaio 1927 il lavoro di De Agostini che enfatizzava la ricchezza della flora e fauna del lago e la sua grande produttività di pesca.

Durante il 1930, la questione è stata ampiamente dibattuta sulla rivista, con diverse opinioni che hanno puntato il dito contro l’uso di metodi di pesca invasivi e la mancata reintroduzione di pesci come cause della scomparsa della fauna ittica dal lago. Questo ha messo i pescatori in una profonda crisi, minacciando la loro stessa sopravvivenza, mentre alcuni sostenitori della Bemberg sono stati accusati direttamente di essere responsabili dei danni al lago.

Diversamente, il lavoro di Monti ha avuto un grande riconoscimento nel mondo scientifico, giustificato dai risultati dei suoi studi non solo in limnologia e pesca (come il suo importante lavoro sul Lago di Como), ma anche in altri campi come la fisiologia e la lotta agli insetti dannosi per l’agricoltura.

Rina Monti era molto rispettata a livello internazionale. La foto qui mostra il suo contributo al IV Convegno della Società Internazionale di Limnologia (S.I.L.) a Roma nel 1927, evidenziando il suo prestigio e il suo impatto nella comunità scientifica globale.

IV Congresso Società Internazionale di Limnologia - Roma 1927

Oltre ad essere una figura influente nel campo della limnologia, Monti ha anche formato diversi studiosi che hanno seguito le sue orme. Ha insegnato biologia e limnologia nelle università di Sassari, Pavia e Milano, collaborando con Edgardo Baldi e Livia Pirocchi, suoi assistenti a Milano. Alla sua morte nel 1936, Edgardo Baldi ha preso il suo posto all’Università di Milano, con Livia Pirocchi come assistente, continuando il suo importante lavoro scientifico.

Personaggi

Rina Monti

Prima donna del Regno d'Italia a ricevere una cattedra universitaria, si specializzò nello studio dei laghi d'alta quota e i suoi studi pionieristici le valsero una fama internazionale.
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Pietro Pavesi

Zoologo e pioniere dell'idrobiologia e della limnologia. All'università di Pavia fu direttore del Museo di storia naturale e preside della facoltà di Scienze.
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Bibliografia

1930

Monti, Rina

La graduale estinzione della vita nel Lago d'Orta Book

U. Hoepli, 1930.

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