Prima del trattamento con il liming, il pH medio del lago era attorno a 4,5 sotto i 50 metri di profondità , mentre nello strato superficiale variava tra 4,5 e 5,0.
Per approfondire:
L’inquinamento del lago
Durante il mescolamento termico delle acque nel gennaio del 1990 il lago già aveva uno strato d’acqua con valori di pH vicini alla neutralità . Il 3 luglio 1990, i valori del pH nelle acque superficiali (fino a 10 metri di profondità ) erano già saliti sopra 7,0, mentre le acque sotto i 50 metri di profondità restavano acide con un pH di 4,5. Nel febbraio 1991, durante la piena circolazione delle acque, il pH era arrivato a 5,6, segno che l’acidità minerale era sparita, anche se non c’erano ancora valori di alcalinità .
Nei successivi anni si è assistito a un rapido ritorno alla neutralità completa, con una diminuzione dell’ammonio e dei metalli pesanti e un ripristino di una leggera alcalinità nelle acque, sufficiente a mantenere il pH in campo alcalino.
Il lago si è comportato proprio come previsto dal modello usato per pianificare l’intervento, con una perfetta corrispondenza tra i valori calcolati e quelli effettivamente misurati nel tempo. Un primo resoconto degli effetti del liming è stato presentato durante un convegno tenuto a Orta il 9-10 aprile 1990 e riassunto in un volume monografico intitolato “Orta, un lago da salvare: le fasi del suo recupero”. Il libro è stato curato da Alcide Calderoni e Riccardo de Bernardi, con il contributo di Luciana Adreani, Luciana Nobili, Pierisa Panzani e Teresa Ruffoni.